Rigidità e sofferenza

“Perciò Noi, mantenendoci fedeli alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l’esaltazione della religione Cattolica e la salvezza dei popoli cristiani, proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che il Romano Pontefice è infallibile e che le sue deliberazioni sono immutabili per se stesse, e non necessitano del consenso della Chiesa. Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia, sia anatema!” Pastor Aeternus.

Pietro, intanto, si era seduto nel cortile quando una serva gli si avvicinò e disse: «Anche tu eri con Gesù il Galileo». Ma egli lo negò davanti a tutti, dicendo: «Non so di cosa parli». Uscito nell’atrio, un’altra donna lo vide e, a sua volta, disse ai presenti: «Anche costui era con Gesù Nazareno». Ed egli negò di nuovo, giurando: «Io non conosco quell’uomo». Quindi coloro che erano presenti iniziarono ad avvicinarsi dicendo: «Ma certo, anche tu sei di quelli, il tuo accento ti tradisce». Allora Pietro cominciò ad imprecare e giurare: «Non conosco quell’uomo!» In quell’istante il gallo cantò e Pietro si ricordò delle parole che Gesù gli aveva detto: «Ancor prima che il gallo canti, persino tu mi rinnegherai tre volte». E, fuggito, pianse amaramente. Matteo, 26.

Il potere si nutre di devozione e paura, si manifesta sempre in repressione, in parole e costruzioni di pietra. Rigidità e violenza. Ma né un dogma, né la violenza fondano il primato dei maestri, bensì la sofferenza. Come il pianto del neonato ne segna l’arrivo nel mondo naturale, così il pianto di Pietro ne segna la sconfitta morale e la rinascita nel mondo spirituale.

Giunto al punto più basso, ti rialzerai un altro. Quanto legherai sulla terra sarà legato nei cieli, quanto scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli. Matteo, 16.

Il dolore è un incendio dell’anima, Spirito che può liberare.